IN 20 MOTIVI
- La meccanica produce la totalità dei beni di investimento in macchine e attrezzature, che rappresentano l’indispensabile tecnologia per tutti i rami dell’industria manifatturiera.
- Essa incide per oltre un quarto del Pil e rappresenta quasi il 50% dell’industria manifatturiera totale italiana in termini sia di fatturato, sia di esportazioni, e poco meno di questo valore in termini di occupazione.
- Il macro comparto della meccanica comprende:
– meccanica per la produzione e automazione industriale
– meccanica per la lavorazione dei materiali
– meccanica per i beni di consumo
– meccanica per la filiera alimentare e per il confezionamento ed imballaggio
- L’Export della Meccanica italiana ha raggiunto nel 2022 i 35 mld di Euro
- La crescita complessiva è stata dell’11%, pur trainata da fattori diversi
- Le principali Macroaree di destinazione sono risultate:
- Paesi EU: 46% del totale
- Paesi europei non-EU: 14%
- USA: 13%
- altre Macroaree mondiali: 27%
- Le 3 principali Aree di destinazione rappresentano in totale per l’Italia il 30% dell’Export di settore, e sono:
- USA 4 mld Euro (+28% vs 2021)
- Germania 3,6 mld Euro (+15%)
- Francia 3,3 mld Euro (+11%)
- l’Industria della Meccanica, declinata nel suo senso più ampio, cioè dalla produzione di piccoli componenti alle macchine, gioca un ruolo fondamentale nell’occupazione e nella produzione di ricchezza in Italia.
- Ci sono nel Mondo poco meno di 200 Paesi dotati di una economia di almeno discrete dimensioni, tale cioè da giustificare lo sforzo di una analisi preliminare per un’azienda nostrana che si voglia consolidare sui mercati esteri.
- Un produttore -in realtà- può ragionevolmente considerare circa 80 Paesi per un progetto di sviluppo commerciale mirato che abbia un senso, cioè in grado di poter produrre crescita, consolidamento e miglioramento stabile del risultato.
- Non più di 25 fra questi Paesi risultano però alla fine davvero interessanti per caratteristiche di accessibilità, attrattività e per i potenziali volumi di vendita teoricamente conseguibili, una volta ben definiti strategia, obiettivi e piano operativo.
- Queste sono solo considerazioni generali in fase di primo approccio, tenuto presente che, senza reale competenza e investimenti pianificati in campo, sarebbe meglio evitare il rischio. Tra i Paesi interessanti, la Germania (e l’Area DACH in generale). Vediamo di motivarne assieme alcuni perché.
- Tra le prime aree per flussi export dall’Italia nel settore meccanica e macchine
- Forte presenza di attori piccoli, medi e grandi in tutti i settori applicativi industriali potenziali
- Vicinanza territoriale e ottima logistica
- Assenza di vincoli doganali
- Tempi, costi e rischi ridotti per viaggi e trasporti
- Affinità culturale piuttosto spiccata
- Consuetudini commerciali locali stabili da lunga data
- Contrattualistica e regole di mercato molto simili
- Comunanza di valori con PMI organizzate ed affidabili
- Grande apprezzamento per la meccanica Made in Italy
- Predilezione per le partnership a lungo termine
- Orientamento a qualità e robustezza dei prodotti
- Attitudine diffusa al lavoro per obiettivi
- Feedback solitamente veloci e puntuali
- Buona affidabilità generale e monitoraggio dei partners commerciali
- Livelli di prezzo generalmente interessanti
- Termini di pagamento al top nel Mondo (35 gg vs 110 gg medi in Italia)
- Elevato tasso di digitalizzazione aziendale
- Comunicazione sempre possibile in lingua inglese
- Presenza locale di ottime organizzazioni di moltiplicatori del business
Grazie per l’Attenzione!
Alberto Pavoni
